L’Agenzia europea per l’ambiente definisce l’inquinamento come l’alterazione, causata direttamente o indirettamente dall’uomo, delle proprietà biologiche, fisiche, chimiche o radioattive dell’ambiente (dell'acqua, del suolo, dell'aria), quando crei un rischio o un potenziale rischio per la salute e la sicurezza dell’uomo o di ogni specie vivente, oltre naturalmente gli effetti globali sui cambiamenti climatici.
Si possono distinguere diversi tipi di inquinamento, in base all’oggetto contaminato, alle modalità e alle fonti della contaminazione:
- inquinamento dell'aria o atmosferico,
- inquinamento dell’acqua,
- inquinamento del suolo,
- inquinamento chimico,
- inquinamento acustico,
- inquinamento elettromagnetico: da emittenti radiofoniche, da elettrodotti, da ripetitori, da telefoni cellulari,
- inquinamento luminoso: l'alterazione dei livelli di luce notturna naturale, legata agli eccessi di illuminazione,
- inquinamento termico: l’aumento innaturale della temperatura in un ecosistema,
- inquinamento genetico: la diffusione incontrollata di organismi geneticamente modificati (OGM),
- inquinamento nucleare: dovuto a incidenti, esperimenti, smaltimento di materiali radioattivi o contaminati nel processo di produzione di energia,
- inquinamento urbano,
- inquinamento agricolo: rifiuti solidi o liquidi delle attività agricole, pesticidi e fertilizzanti, dall’erosione del suolo,
- inquinamento industriale,
- inquinamento biologico: introduzione di organismi animali o vegetali precedentemente non esistenti nell’ecosistema che ne modificano l’equilibrio.
L'inquinamento atmosferico è quello con il quale l'uomo prevalentemente interagisce, sia in forma passiva che attiva, nella sua vita quotidiana. L’alterazione delle condizioni naturali dell’aria è infatti dovuta sia ad attività industriali che allo stile di vita e si concentra soprattutto nelle aree metropolitane, dove il traffico, gli impianti industriali e il riscaldamento degli edifici hanno effetti dannosi sulla qualità dell’aria e sulla salute degli abitanti.
Le sostanze inquinanti più diffuse in atmosfera sono il biossido di zolfo (So2), gli ossidi di azoto(Nox), il monossido di carbonio (CO), l'ozono, il benzene, gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA), le polveri (soprattutto il particolato di diametro inferiore a 10 milionesimi di metro, il Pm10) e il piombo. Uno degli inquinanti più pericolosi per l’uomo e più diffusi nelle città è il Pm10: uno studio realizzato dall’Organizzazione mondiale della sanità ha stimato che nei grandi centri italiani, a causa delle concentrazioni di particolato sottile superiori ai 20 μg/m3, muoiono oltre 8 mila persone ogni anno. E uno dei principali responsabili dell’inquinamento da Pm10 è il traffico urbano. E' questo infatti, e in particolare le automobili, il grande nemico dell’aria delle città, contribuendo, sul totale emesso dal trasporto stradale, ad un terzo del Pm10, al 40% circa degli NOx, a due terzi del benzene e della CO2. Per gli ossidi di zolfo, invece, la fonte primaria è il settore industriale, e soprattutto la produzione di energia, cui si devono i 3/4 del totale delle emissioni. Il traffico urbano
Iniziative per migliorare le condizioni dell’aria sono state sancite a livello regionale attraverso programmi di limitazione della circolazione veicolare e incentivi per favorire l'adozione di alimentazione dell'automobile con combustibili meno inquinanti (metano e gpl).